Il quattro febbraio di ogni anno si festeggia a Forlì la Madonna del Fuoco, la Santa Patrona della città alla quale è dedicato un pane dolce, semplice, genuino e dal sapore antico, fatto con pochi ingredienti poveri.
Si racconta che secoli fa, durante una carestia, venissero venduti gli ex-voto donati dai credenti che avevano ottenuto una grazia dalla Madonna del Fuoco e che con il ricavato si comprassero gli ingredienti necessari per produrre un pane dolce destinato ai bisognosi affinché potessero superare il periodo di carestia. Fu così che nacque questa ricetta, che nel tempo è diventata uno dei simboli della festa patronale.
La caratteristica di questo pane dolce, oltre che un impasto semplice, è l’uso dei semi di anice che conferiscono un gusto prelibato ed un aroma delizioso.
Oggi i panettieri hanno aggiornato la ricetta, arricchendola con gocce di cioccolato o con crema pasticciera. Ma io ho preferito attenermi alla ricetta originale, che prevedeva semplici ingredienti come la farina, l’acqua, l’olio, i semi di anice.
Ingredienti
350 gr di farina 0
140 gr di lievito madre o 7 gr di lievito di birra
1 uovo intero
50 gr di zucchero
50 gr di olio o burro
100 ml di acqua o latte
12 gr di semi di anice
Procedimento
Unire alla farina lo zucchero, il burro, l’uovo, il lievito madre e il latte in quantitativo necessario ad ottenere un impasto liscio ed elastico.
Lasciare lievitare per 6-8 ore (o per tutta la notte). Stendere l’impasto e dividerlo in una dozzina di palline. Spianare ogni pallina, spennellare con il latte e spolverizzare al centro con zucchero semolato (vedi foto).
Lasciare poi lievitare le palline fino al raddoppio del loro volume.
Cuocere in forno a 180°, fino ad una bella doratura.
A presto! Ines.
muchas gracias 🙏🍁🍂
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Grazie molte a te! A presto. Ines
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Mi piacciono molto le storie che stanno dietro queste ricette e questi paninetti sono graziosissimi. Purtroppo non amo l’anice anche se temo sia impensabile toglierla… snaturerebbe la ricetta. Buona serata Ines!
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E’ vero Viv, prima di assaporare una ricetta penso a quanta storia porti con sé: è l’aspetto che più mi piace! A presto. Ines
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Che belle le ricette della tradizione, quelle adori fin da bambina e poi porti sempre con te :)
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Sì, e questa è una bella tradizione che si ripete tutti gli anni attraverso una festa molto partecipata e ben augurante! A presto. Ines
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Hi Ines,
This looks so good I can almost smell the bread baking from here.
Thanks so much for the recipe,
Darlene
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Thanks a lot Darlene! You are right…during the cooking the perfume went through all my home! See you soon! Ines
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Le tue ricette sono una meraviglia come i racconti che ci regali, un abbraccio cara, li faro’ in settimana, bacioni, <3
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Sì Laura, provala, soprattutto se ti piace il gusto di anice. E’ una ricetta semplicissima e durante la cottura sprigiona un profumo incredibile. Un abbraccione e a presto! Ines
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Grazie cara, bacioni, <3
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Un abbraccione! Ines
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Che meraviglia 😍
Super-gnammete!
Bacio
Sid
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Ciao Sid! Dici al Bradipo piacerebbe il gusto di anice? Io credo di si! A presto. Ines
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L’anice mi piace moltissimo, queste piadine mi hanno conquistata. Grazie. Non sapevo nè la storia nè la tradizione, ma paese che vai …
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Ciao Paola, se è vero che la Piadina classica è l’emblema di tutta la Romagna, è altrettanto vero che questa versione dolce è caratteristica e tipica del Forlivese! Come dici tu, tanti paesi, tante usanze! A presto. Ines
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